Il Mattino: Bond congelato di Veneto banca prima maxi causa degli investitori
Mercoledi 21 Giugno 2017 alle 10:45 | 0 commenti
Si sta concretamente profilando una causa milionaria contro Veneto Banca da parte degli obbligazionisti retail "congelati" venerdì sera per decreto. Al momento già 50 privati si sono uniti e hanno dato mandato a uno studio legale per tutelare il proprio diritto al rimborso. Si tratta di imprenditori, artigiani ma anche pensionati e disoccupati. Alcuni avevano sottoscritto l'obbligazione Lt2 al 9,5% di rendimento dieci anni fa, appena emessa allo sportello, altri appena 12 mesi fa, all'avvio dell'era Atlante con l'ottimismo in poppa di un futuro mai verificatosi. Al momento il danno patito ammonterebbe a 6 milioni ma il gruppo sta aumentando di giorno in giorno e la cifra è destinata a salire.
Il capofila dell'operazione e collettore degli interessi degli obbligazionisti bloccati è un imprenditore veneto mai stato azionista né di Bpvi né di Veneto Banca ma sottoscrittore di due bond con entrambe (per 300 mila euro complessivi) «convinto», dice lui, dalle parole di Alessandro Penati, post insediamento di Atlante nelle ex popolari venete. La cifra che al momento gli è stata congelata (sarebbe scattato proprio oggi, 21 giugno, il rimborso) sarebbe di 250 mila euro. A titolo personale e non dell'azienda. «Non sono cifre enormi ma ho vissuto sulla mia pelle un'operazione ai limiti della costituzionalità . Mi sono attivato per una coalizione di privati e lotto per loro: per la forte delusione e l'impatto economico devastante che hanno avuto in molti. C'è chi viveva di una piccola rendita e aspettava il rimborso peri suoi progetti». Uno, disoccupato, avrebbe già spedito una lettera al presidente Mattarella con un appello ai limiti: «Vivo di questo, ora non mi resta che il suicidio».
Martedì il deputato Renato Brunetta aveva tuonato contro il decreto legge 89/2017 che aveva «sospeso dalla sera alla mattina il rimborso delle obbligazioni ai loro possessori». «Una cosa mai vista e illegittima» aveva detto. Il decreto dal 17 giugno già in Gazzetta prevede, per le banche che hanno chiesto l'intervento dello stato con la ricapitalizzazione precauzionale (quindi Bpvi e Veneto banca) che «il termine di scadenza delle passività emesse che ricade nei sei mesi successivi alla presentazione dell'istanza venga prorogato fino al termine dello stesso periodo di sei mesi». Questo «per assicurare la parità di trattamento nella ripartizione degli oneri» post sottoscrizione delle azioni da parte dal ministero. Un decreto generico, apparentemente, in realtà ad hoc per Veneto banca e l'obbligazione in scadenza oggi. La prossima più vicina in ordine di tempo è a dicembre e riguarda Bpvi.
L'obbligazione di Montebelluna era stata emessa nel 2007 per 150 milioni ma sul mercato venerdì ce n'erano 85 di milioni. Il nominale ora quota 6 milioni. «La cosa curiosa - spiega il nostro imprenditore che chiede l'anonimato - è che da fine dello scorso anno il bond è stato ritirato dal mercato delle contrattazioni EuroTlx e messo in quello riservato ai professionisti, Otc (aver the counter) che non è regolamentato. Non sono più esistite quotazioni ufficiali, quindi abbiamo vissuto, da investitori, un limbo di sei mesi tra ipotesi di bail in e liquidazione della banca». Poi, a sorpresa, il decreto, a mercati chiusi. «Il mio è un rapporto privato con la banca, cosa c'entra lo stato?» dice l'imprenditore «si perde ogni certezza del diritto». «Ora il titolo, nuovamente trattabile in Otc vale tra i 2 e i 5 centesimi - continua - ammesso che riuscissi a venderlo sarebbe un disastro, visto che il rimborso era previsto a 100». Da qui la causa, contro Veneto Banca. «L'istituto dirà che non è colpa sua - mette le mani avanti - che voleva pagare ma che c'è questa legge. La verità è che 45 giorni fa la banca ha rimborsato gli azionisti truffati con il 15% della perdita subita ma siamo anche noi risparmiatori e con un investimento a un tasso ben più elevato di sicurezza». Al danno di oggi, si somma l'incertezza della proroga: «Il bond verrà pagato o azzerato? Non sappiamo cosa succederà - chiude - potrebbe essere liquidato più avanti ma anche azzerato: non sappiamo se saremo rimborsati dal Mef o ci sarà un'arbitrato "alla Etruria" o peggio se il bond sarà conferito alla bad bank con gli Npl e pagato in funzione del recupero».
Di Eleonora Vallin per il Mattino di PadovaÂ
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